Monica, grazie per aver condiviso la storia di nonna Sara. Ogni celebrazione del 25 aprile mi rendo conto di quanto dobbiamo essere grati a chi ha avuto il coraggio (ma forse in situazioni del genere è inevitabile fare una scelta così) di rischiare la propria vita per la libertà di tutti. Buon 25 aprile ❤️
Grazie a te Esposito per esserti fermato a leggere lasciando un commento. PS: io li ho guardati tutti in compagnia della mia grande nonna e di recente ho avuto il piacere di rivederli. Ho ritrovato intatta tutta la loro poesia e bellezza senza tempo. Un abbraccio, Monica
Se mettiamo da parte la nostra umanità, anche solo per un momento, abbiamo già fatto un passo verso la disumanità. Si inizia con cose "insignificanti" come piccoli gesti di maleducazione o indifferenza. Infatti, guarda dove siamo finiti. Lo penso e dico spesso, dovremmo tornare un po' indietro per riprendere slancio verso il futuro. Ti abbraccio Simona
Ho letto tutto d'un fiato la storia di tua nonna, mi ha fatto tornare in mente i racconti di mio padre di quel periodo storico che ha vissuto di prima persona essendo stato deportato in Germania a causa di una segnalazione di una " camicia nera " suo ex-compagno di scuola perché aveva spintonato un suo collega " camicia nera" che continuava a bastonare una persona oramai inerme in mezzo alla piazza del paese.
C'era un clima strano in quel periodo non ci si poteva fidare di nessuno e nessuno difendeva nessuno.
Quando i sistemi di potere che governano spingono all'odio diffuso e alla delazione, il sistema sociale si disintegra. È successo in ogni epoca e a ogni latitudine. Penso sempre al regime instaurato in Cambogia dai khmer rossi: i bambini erano istigati a denunciare i genitori, chi portava gli occhiali era tacciato di essere un intellettuale e in quanto tale imprigionato... Quando un sistema politico manipola le menti o permette a pazzi e frustrati di indossare una divisa e mascherare la propria crudeltà con l'ideologia, succedono le cose peggiori. Anche di non potersi sottrarre alla leva militare obbligatoria e morire a 17 anni in Russia e in Grecia "da fascisti" senza esserlo mai stati. Il mio nonno paterno, che non aveva santi in paradiso e non era certo un fascista, fu spedito in Albania a morire in un buco di trincea. Le guerre sono crudeli e da qualunque parti le si guardi, c'è qualcuno che soffre ingiustamente e qualcuno che -finalmente- trova la propria occasione di gretta rivalsa. Anche quello che successe dopo la fine della guerra fu orribile e per quanto il fascismo fosse stato spietato, entrare nelle case delle famiglie e sterminarle a sangue freddo non rappresentò niente di diverso da quello che avevano fatto i fascisti fino al giorno prima. Uno si può raccontare tante cose ma le vendette e la violenza non sono prismi, hanno una sola luce, sinistra. Grazie per avere letto questa newsletter. Ti abbraccio,
La guerra è atrocità, anche mia mamma, da Genova, mi raccontava di episodi analoghi, ma mi ha trasmesso il valore fondamentale della lotta partigiana per la liberazione dalla dittatura nazifascista, fatta da molte più persone di quanto non si pensasse. Quanto alle ricette legate alla tradizione contadina più immediata, tutta la storia della cucina è, appunto, Storia, e sarebbe bene che tutti la conoscessero per valutare bene cos'hanno nel piatto oggi. Auguri per il trasloco, io ne ho fatti sette
La guerra è atrocità, dici bene cara Paola. E le persone perbene, per fortuna, non mancano mai di compiere la loro opera, spesso in silenzio. Tornando alla cucina, a volte mi chiedo se il processo di oblio sia un tributo al mondo nuovo. Scompaiono professioni, ricette, modi di dire, conoscenze, persone per fare posto a una società in evoluzione. Per chi ha memoria del passato è difficile lasciare andare tutto. A volte, ho la sensazione di essere una teca ambulante da museo :)
Il problema cucina oggi, o meglio il problema cibo è che siamo otto miliardi, e tutti dobbiamo mangiare. Ma insieme a questa ricerca, c'è un lavoro profondo, e sottobanco, di trasformazione indotta, compreso i nostri gusti e abitudini, che diluisce piano piano la tradizione. Andrebbe protetta e salvata almeno come storia, anzi, Storia. Non sono alla tua altezza, ma considera una techina ambulante anche me ...
Moni, il trasloco totale o parziale è una perfetta occasione di recuperare cose dimenticate e per lasciare andare cose che non ci emozionano più, il tutto senza sensi di colpa, anzi, avrai una grande sensazione di leggerezza.
L'ho provato quasi due anni fa nel trasloco in una casa che ha la metà della metratura, mi sento più libera e leggera.
Lascio per ultimo il ricordo di nonna Sara, l'ammirazione che provo è infinita, grazie a quelle generazioni abbiamo la nostra Costituzione .
La mia Giuli, ti farò sorridere. Il traslocatore è venuto per fare il punto delle cose che dovrà muovere e ridendo mi ha detto: signora, qui sembra che ci viva solo suo marito :)) In questi mesi mi sono sbarazzata di tante, tante cose e, in effetti confermo, dà una grande sensazione di leggerezza. Riguardo a Sara, è una storia che ho ignorato fino all'età adulta. Nonna era una che lasciava nel passato il passato e guardava solo avanti. Forse perché sapeva di avere poco tempo. È stata una donna di grande coraggio e lo ha dimostrato in tutte le scelte della sua vita. Un abbraccio, Monica
Monica, grazie per aver condiviso la storia di nonna Sara. Ogni celebrazione del 25 aprile mi rendo conto di quanto dobbiamo essere grati a chi ha avuto il coraggio (ma forse in situazioni del genere è inevitabile fare una scelta così) di rischiare la propria vita per la libertà di tutti. Buon 25 aprile ❤️
Tutte le guerre si somigliano, siamo noi a fare la differenza 🌿 buon 25 aprile
Grazie, forse il ricordo più bello tra quelli che ci hai regalato. Buon “trasloco” e resta come sei, vai benissimo così 🌷
Un elefante in un negozio di cristalli, mannaggia che natura 😂 ma grazie dell'affetto! Buon 25 aprile, Monica
Grazie per averci regalato questa bellissima storia!
Don Camillo poi... credo di aver visto i suoi film una cinquantina di volte assieme al mio Papa!
grazie!
Grazie a te Esposito per esserti fermato a leggere lasciando un commento. PS: io li ho guardati tutti in compagnia della mia grande nonna e di recente ho avuto il piacere di rivederli. Ho ritrovato intatta tutta la loro poesia e bellezza senza tempo. Un abbraccio, Monica
Grazie per questo ricordo condiviso, e soprattutto per l'invito a cercare di mantenere sempre il timone su ciò che rende umani
Se mettiamo da parte la nostra umanità, anche solo per un momento, abbiamo già fatto un passo verso la disumanità. Si inizia con cose "insignificanti" come piccoli gesti di maleducazione o indifferenza. Infatti, guarda dove siamo finiti. Lo penso e dico spesso, dovremmo tornare un po' indietro per riprendere slancio verso il futuro. Ti abbraccio Simona
Ho letto tutto d'un fiato la storia di tua nonna, mi ha fatto tornare in mente i racconti di mio padre di quel periodo storico che ha vissuto di prima persona essendo stato deportato in Germania a causa di una segnalazione di una " camicia nera " suo ex-compagno di scuola perché aveva spintonato un suo collega " camicia nera" che continuava a bastonare una persona oramai inerme in mezzo alla piazza del paese.
C'era un clima strano in quel periodo non ci si poteva fidare di nessuno e nessuno difendeva nessuno.
Quando i sistemi di potere che governano spingono all'odio diffuso e alla delazione, il sistema sociale si disintegra. È successo in ogni epoca e a ogni latitudine. Penso sempre al regime instaurato in Cambogia dai khmer rossi: i bambini erano istigati a denunciare i genitori, chi portava gli occhiali era tacciato di essere un intellettuale e in quanto tale imprigionato... Quando un sistema politico manipola le menti o permette a pazzi e frustrati di indossare una divisa e mascherare la propria crudeltà con l'ideologia, succedono le cose peggiori. Anche di non potersi sottrarre alla leva militare obbligatoria e morire a 17 anni in Russia e in Grecia "da fascisti" senza esserlo mai stati. Il mio nonno paterno, che non aveva santi in paradiso e non era certo un fascista, fu spedito in Albania a morire in un buco di trincea. Le guerre sono crudeli e da qualunque parti le si guardi, c'è qualcuno che soffre ingiustamente e qualcuno che -finalmente- trova la propria occasione di gretta rivalsa. Anche quello che successe dopo la fine della guerra fu orribile e per quanto il fascismo fosse stato spietato, entrare nelle case delle famiglie e sterminarle a sangue freddo non rappresentò niente di diverso da quello che avevano fatto i fascisti fino al giorno prima. Uno si può raccontare tante cose ma le vendette e la violenza non sono prismi, hanno una sola luce, sinistra. Grazie per avere letto questa newsletter. Ti abbraccio,
La guerra è atrocità, anche mia mamma, da Genova, mi raccontava di episodi analoghi, ma mi ha trasmesso il valore fondamentale della lotta partigiana per la liberazione dalla dittatura nazifascista, fatta da molte più persone di quanto non si pensasse. Quanto alle ricette legate alla tradizione contadina più immediata, tutta la storia della cucina è, appunto, Storia, e sarebbe bene che tutti la conoscessero per valutare bene cos'hanno nel piatto oggi. Auguri per il trasloco, io ne ho fatti sette
La guerra è atrocità, dici bene cara Paola. E le persone perbene, per fortuna, non mancano mai di compiere la loro opera, spesso in silenzio. Tornando alla cucina, a volte mi chiedo se il processo di oblio sia un tributo al mondo nuovo. Scompaiono professioni, ricette, modi di dire, conoscenze, persone per fare posto a una società in evoluzione. Per chi ha memoria del passato è difficile lasciare andare tutto. A volte, ho la sensazione di essere una teca ambulante da museo :)
Il problema cucina oggi, o meglio il problema cibo è che siamo otto miliardi, e tutti dobbiamo mangiare. Ma insieme a questa ricerca, c'è un lavoro profondo, e sottobanco, di trasformazione indotta, compreso i nostri gusti e abitudini, che diluisce piano piano la tradizione. Andrebbe protetta e salvata almeno come storia, anzi, Storia. Non sono alla tua altezza, ma considera una techina ambulante anche me ...
dicono che a forza di aggiungere gocce d'acqua dolce al mare, questo diventi meno salato...
Monica...la tua scrittura mi emoziona sempre, riesco ad immaginare quello che scrivi.
Racconti che toccano il cuore.
Grazie e....buona ristrutturazione 💪
Grazie Monica, è molto bello pensare che le mie parole possano evocare immagini. Ecco, grazie di vero cuore
Moni, il trasloco totale o parziale è una perfetta occasione di recuperare cose dimenticate e per lasciare andare cose che non ci emozionano più, il tutto senza sensi di colpa, anzi, avrai una grande sensazione di leggerezza.
L'ho provato quasi due anni fa nel trasloco in una casa che ha la metà della metratura, mi sento più libera e leggera.
Lascio per ultimo il ricordo di nonna Sara, l'ammirazione che provo è infinita, grazie a quelle generazioni abbiamo la nostra Costituzione .
Un grande abbraccio
Giuli
La mia Giuli, ti farò sorridere. Il traslocatore è venuto per fare il punto delle cose che dovrà muovere e ridendo mi ha detto: signora, qui sembra che ci viva solo suo marito :)) In questi mesi mi sono sbarazzata di tante, tante cose e, in effetti confermo, dà una grande sensazione di leggerezza. Riguardo a Sara, è una storia che ho ignorato fino all'età adulta. Nonna era una che lasciava nel passato il passato e guardava solo avanti. Forse perché sapeva di avere poco tempo. È stata una donna di grande coraggio e lo ha dimostrato in tutte le scelte della sua vita. Un abbraccio, Monica