Monica, sempre interessanti le tue ricerche, hai proprio ragione, sembra impossibile che un cibo così semplice come la piadina sia così recente nella versione che apprezziamo.
Mi piace molto il riferimento "sei in Romagna quando incontri un chiosco della piadina"
Vero? La storia della piadina è emblematica, nel senso che racconta come i cibi e le ricette evolvano nel tempo per sopravvivere, a volte con piccoli adattamenti a volte cambiando completamente. Datemi un chiosco e mi sentirò in Romagna 💛
Grazie per la storia, sai che sono una convinta sostenitrice della storia del cibo, di tutto quello che mangiamo, con quello che voleva dire mangiare questo o quello ... le tue ricerche sono particolarmente affascinanti, viene fuori la tua classe e preparazione di ricercatrice di storia, e anche il cibo è storia, eccome se lo è. Una piccola nota di dissenso in chiusura: a Modena e sull'Appennino in provincia le crescentine si chiamano crescentine, e non tigelle, che sono lo strumento tradizionale per cucinarle. I modenesi ci tengono moltissimo. Quello che a Bologna è crescentina, a Modena è gnocco fritto. Insomma, guai a sbagliare a ordinare, potresti vedere arrivare nel piatto un bel disco di argilla bollente :)
Ciao Paola! Ti ringrazio tantissimo, le tue parole mi fanno un gran piacere. Tuttavia sulla nota dissento a mia volta (lol): ho scritto chiaramente che nel modenese, dove nascono, le tigelle si chiamano crescentine. E che a Bologna prendono un altro nome, quello dello stampo, in quanto l'altro era già occupato. Per quanto susciti indignazione nei modenesi, è giusto che le persone sappiano che se a Bologna chiedi delle crescentine ti troverai pane fritto nel piatto. Modena è Modena ma Bologna non è da meno. E il nome tigelle ampiamente utilizzato e sdoganato. Evviva il buon cibo
Grazie Monica, non volevo essere scortese, ma inserire una punta di ironia per questo campanilismo lessicale. Credo che siano "tigelle" in tutto il resto del mondo. L'importante è che siano buone! Un abbraccio e buon lavoro (in cucina e non solo ...)
Paola, affatto! Questo è uno spazio aperto anche ai commenti che esprimono critiche e dissenso. Ho precisato soprattutto per chi inizia a leggere dai commenti, più di una persona lo fa, che nel testo le ho chiamate con il loro nome d'origine e il motivo per cui a Bologna sono diventate tigelle. Anche questo ormai è storia, o forse dovrei dire folklore! Comunque sia, ti prego di continuare a esprimerti con la tua consueta intelligenza, ironia e garbo. Un abbraccio, M
Monica, sempre interessanti le tue ricerche, hai proprio ragione, sembra impossibile che un cibo così semplice come la piadina sia così recente nella versione che apprezziamo.
Mi piace molto il riferimento "sei in Romagna quando incontri un chiosco della piadina"
Grazie per ogni "Fritto misto"
Ti abbraccio
Giuli
Vero? La storia della piadina è emblematica, nel senso che racconta come i cibi e le ricette evolvano nel tempo per sopravvivere, a volte con piccoli adattamenti a volte cambiando completamente. Datemi un chiosco e mi sentirò in Romagna 💛
Finalmente riesco a dedicare del tempo a questa piacevole lettura! Grazie Monica! 😘
Erika, grazie! Che gentile che sei 😊
Grazie per la storia, sai che sono una convinta sostenitrice della storia del cibo, di tutto quello che mangiamo, con quello che voleva dire mangiare questo o quello ... le tue ricerche sono particolarmente affascinanti, viene fuori la tua classe e preparazione di ricercatrice di storia, e anche il cibo è storia, eccome se lo è. Una piccola nota di dissenso in chiusura: a Modena e sull'Appennino in provincia le crescentine si chiamano crescentine, e non tigelle, che sono lo strumento tradizionale per cucinarle. I modenesi ci tengono moltissimo. Quello che a Bologna è crescentina, a Modena è gnocco fritto. Insomma, guai a sbagliare a ordinare, potresti vedere arrivare nel piatto un bel disco di argilla bollente :)
Ciao Paola! Ti ringrazio tantissimo, le tue parole mi fanno un gran piacere. Tuttavia sulla nota dissento a mia volta (lol): ho scritto chiaramente che nel modenese, dove nascono, le tigelle si chiamano crescentine. E che a Bologna prendono un altro nome, quello dello stampo, in quanto l'altro era già occupato. Per quanto susciti indignazione nei modenesi, è giusto che le persone sappiano che se a Bologna chiedi delle crescentine ti troverai pane fritto nel piatto. Modena è Modena ma Bologna non è da meno. E il nome tigelle ampiamente utilizzato e sdoganato. Evviva il buon cibo
Grazie Monica, non volevo essere scortese, ma inserire una punta di ironia per questo campanilismo lessicale. Credo che siano "tigelle" in tutto il resto del mondo. L'importante è che siano buone! Un abbraccio e buon lavoro (in cucina e non solo ...)
Paola, affatto! Questo è uno spazio aperto anche ai commenti che esprimono critiche e dissenso. Ho precisato soprattutto per chi inizia a leggere dai commenti, più di una persona lo fa, che nel testo le ho chiamate con il loro nome d'origine e il motivo per cui a Bologna sono diventate tigelle. Anche questo ormai è storia, o forse dovrei dire folklore! Comunque sia, ti prego di continuare a esprimerti con la tua consueta intelligenza, ironia e garbo. Un abbraccio, M
Monica: accrescitrice di cultura
Ma che belle parole mi dedichi, grazie. Un abbraccio
Pezzo storico molto interessante, grazie.
Grazie a te Giuseppe!