Una cucina che prende vita
+ una crostata di farro con albicocche e un mercatino dell'usato
Nella newsletter di oggi troverai
aggiornamento sulla mia cucina che, poco alla volta, sta prendendo forma
annunciazione: mercatino dell’usato su invito
crostata di farro con Nutella e composta espressa di albicocche
Dal progetto alla fase operativa
Un paio di newsletters fa ho raccontato del progetto e della sua evoluzione: come ho immaginato la mia nuova cucina che sarà realizzata su misura e poi, in fase di scelta dei materiali, della rivelazione (cioè quando ho realizzato che sarebbe stata diversa da come l’avevo pensata nei mesi precedenti).
Amo le cucine bianche.
La cucina che ho utilizzato negli ultimi venti anni era bianca con un tavolo antico di legno scuro. Quella di Casa Nora, un progetto che risale ad alcuni anni fa, è un mix tra bianco e rovere.
Questa volta ero sicura che avrei mescolato il bianco con un piano di lavoro di solido e robusto legno scuro.
Poi, come ti dicevo, la sorpresa.
Stavo girando per cercare i materiali quando ho incontrato una tavola di abete bianco di due metri di lunghezza. La prima volta che l’ho annusata profumava di bosco.
Sarà stato questo a farmi innamorare perdutamente di quel legno, che ora è già tavolo da pranzo, e a farmi decidere di costruirci una cucina intorno?
Quella promessa di composta robustezza non mi ha più lasciata.
Sono tornata dal grande legno e l’ho annusato ancora passando una mano leggera sul quel corpo vivo prima di riempire il carrello di altri pezzi dello stesso tipo. Senza, per una volta, avvertire i morsi dell’indecisione, questo o quello? Lui, volevo proprio lui.


La cucina
La cucina è realizzata da un artigiano che si chiama Petru.
Io spesso lo chiamo Petrini, l’idraulico calabro-bolognese Pedro, un altro Peter. In questo crogiolo di pronunce, facce e vite, per fortuna, c’è molto rispetto reciproco e le cose procedono. Naturalmente con intoppi altrimenti non sarebbe vita vera.
Dalle pagine del quaderno che ho riempito di schizzi e ispirazioni, e che conserverò come un ricordo, disegno dopo disegno, la cucina ha iniziato a prendere forma.
Il primo mobile a nascere è stato il tavolo.
Poi è arrivato il momento dell’isola: nessuna partenza verso mete esotiche.
Si tratta del mobile che metterò davanti ai fornelli.
La prima emozione vera l’ho provata quando ho visto posizionato il terzo dei quattro mobili che, di fatto, è già finito (a parte il top di quarzo Polar White che arriverà in ritardo).
Infine, è toccato al supporto del lavello.
Dopo avere completato lo scheletro di tutti i pezzi, Petru ha costruito i due cassetti della grande isola. Anche loro enormi. E guardandoli mi è venuta in mente una vecchia storia bolognese.






Ricorre in questi giorni il primo anniversario dalla scomparsa del poeta bolognese Alberto Colliva. Titti, per gli amici, era anche una straordinaria voce narrante, oltre che memoria storica, di aneddoti di vita bolognese del passato.
Comunque la storia del cassetto è questa.
C’era un oste che aveva la moglie malata. Per non lasciarla sola, aveva allestito uno dei grandi cassetti del banco come se fosse un letto e lì la teneva. I clienti non mancavano mai di chiedere della signora e l’oste di rispondere, in dialetto, “è nel cassetto”.
Una sera, un avventore chiese notizie e l’oste rispose, sempre in dialetto, “ho chiuso il cassetto”. L’ostessa non c’era più.
La prossima volta che vedrai la cucina sarà terminata.
Nel frattempo, annunciazione!!!!
Nei mesi precedenti il trasloco ho aperto gli armadi scoprendo quante cose possiedo e che non utilizzo più: abiti, bijoux, scarpe, borse, libri, piatti, tegami, props. Ho deciso di dare una seconda occasione a questi oggetti organizzando un mercatino second hand su invito a fine agosto/inizio settembre. Per conoscere le condizioni di partecipazione puoi già mandare una email a tortellinico@gmail.com
La Ricetta.
Crostata al farro con Nutella e albicocche
Ero in cantiere quando mia mamma ha telefonato per dirmi che la sera precedente era mancata Oriella.
Ho sospirato pensando a quanti ricordi mi legano alla sua memoria. Lei e la sua mamma sono state cuoche immense e, per me, delle maestre di cucina. Devo a loro la magnificenza di tanti pranzi di Natale ed eventi familiari resi indimenticabili da una sequenza mirabolante di sapori danzanti.
Nella loro cucina ho fatto merenda e ho imparato a cucinare molte preparazioni. Ricordo ancora la pazienza di Oriella nell’insegnarmi a fare la maionese e molte altre cose che tendevano a impazzirmi tra le mani. Ho ereditato da loro così tante ricette che avrei bisogno di almeno tre vite per condividerle.
Comunque, dopo avere appreso la notizia, ho fatto l’unica cosa possibile.
Sono tornata a casa e l’ho salutata a modo nostro, cucinando.
stampo 20 cm
Ingredienti
Base
170 g di farina di farro
1 pizzico di sale
80 g di zucchero di canna
½ cucchiaino di lievito per dolci (non vanigliato)
100 g di burro a tocchetti
1 uovo intero
Ripieno
400 g di albicocche
50 g di zucchero di canna
succo filtrato di ½ limone
200 g di Nutella
Base
In una ciotola unisci e mescola gli ingredienti secchi, poi aggiungi anche l’uovo e il burro.
Lavora gli ingredienti con le mani, o in planetaria, fino a formare una palla di pasta omogenea. Avvolgi nella pellicola alimentare e riponi in frigorifero per qualche ora o, ancora meglio, fino al giorno successivo.
Ripieno
Lava e asciuga le albicocche. Taglia a metà la frutta ed elimina il nocciolo interno.
Sistema le albicocche in un tegame, aggiungi zucchero e succo filtrato del limone. Cuoci per circa 30 minuti o fino a quando la frutta è morbida e il succo ristretto, su fornello piccolo a fiamma medio-bassa, mescolando di tanto in tanto. Lascia raffreddare completamente.
Se componi la crostata il giorno successivo, conserva in frigorifero.
Preriscalda il forno, non ventilato, a 180 gradi.
Stendi la frolla in una base sottile. Se vuoi decorare la crostata metti da parte un pezzo di impasto da cui ricavare le strisce.
Sistema la base nella teglia ricoperta di carta forno creando i bordi, poi bucherella il fondo con i rebbi di una forchetta.
Stendi la Nutella sulla base di frolla e copri con la composta di frutta.
Cuoci in forno caldo per circa 30 minuti o fino a quando la frolla è dorata. Non mettere la torta in forno con le strisce di frolla, queste sistemale a metà cottura (conservandole, nel frattempo, in frigorifero), per evitare che diventino troppo scure.
Lascia raffreddare prima di tagliare.
Conserva fuori frigorifero per due giorni, in frigorifero per più giorni.
Consiglio
la frolla con il burro risente molto del caldo. Per questo motivo, dopo averla lavorata, falla sempre riposare in frigorifero: dopo averla impastata ma anche dopo averla stesa e prima di farcirla (o già farcita). Se sei di fretta, metti in freezer per una decina di minuti.
Per me sarà un estate di lavoro e spero che ti farà piacere restare in reciproca compagnia. A venerdì prossimo con Via Emilia. Ti porto a scoprire un altro pezzo poco conosciuto della mia bella regione!
Continuiamo la conversazione?
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Grazie 💖
Ho sempre pensato che uno dei modi migliori di ricordare qualcuno sia ripetere, ripensare ad una azione che ci ha trasmesso.
Utilizzare una ricetta è una carezza per la mente e una gioia per il palato, grazie per aver condiviso questi tuoi ricordi.
La tua cucina è un esercizio a tutto tondo : mente, cuore, immaginazione, pregustare il risultato, condividere con chi la sta realizzando il successo di un lavoro ben fatto ma anche i problemi che sorgono in corso d'opera.
Che bello seguirti !
Mercatino dell'usato : che bella idea ! Se potrò mi piacerebbe partecipare
Buon lavoro e buona giornata
Giuli