Quanti ricordi che sblocchi cara Monica! Struggente il tuo articolo, mio padre adorava le fave dei morti e non ne conoscevo l’origine (io le odiavo proprio, l’anice non mi piace per niente). I dolci sono una questione seria e da bimba non mi rassegnavo all’idea di un dolcetto che non avesse in buon sapore. Adesso le assaggerei di nuovo, magari senza l’anice!
Grazie Lorenza per esserti fermata a condividere un tuo ricordo. Anche per me da piccola niente fave dei morti che, diciamolo, erano poco invitanti. E lo stesso che peccato che siano scomparsi dai forni locali. E niente, nodo al fazzoletto per il prossimo anno: te ne porto un sacchettino rigorosamente senza anice e tutto per te. Un abbraccio
Ciao Monica, sempre piacevole leggerti: il garbo con cui confronti Ognissanti con Halloween, l'origine comune e caritatevole, la storia ... trovo che sia il modo migliore di parlarne, senza inutili fazioni. Un abbraccio e sempre tanti complimenti
GRAZIEEEE! Hai colto lo spirito della newsletter: conoscere. Tanto più che siamo noi, donne e uomini del nostro tempo, che interpretiamo, cambiamo e diamo nuovo senso alle tradizioni (creature viventi quante altre mai!).
Bella da leggere come sempre la newsletter! Anche per me il 1 novembre era giro di cimiteri, ricordo ancora le visite alle lapidi fino alle generazioni dell’Ottocento (concordo con le foto e le pettinature). Questo rituale l’ho sempre visto come qualcosa di solido e sereno, un senso di appartenenza a delle radici. E poi alla fine mi spettava la mia mela rossa caramellata, buonissima. Perché la vita va celebrata, tanto meglio se con lo zucchero.
Monica anche alla fine di questa newsletter mi trovo ad aver ricordato i tempi andati e quelle giornate dei morti a Milano, con una nebbia che a volte ti perdevi all'interno del cimitero Maggiore (Musocco per i milanesi). I vasi pieni di fiori per me bimba erano una gioia per gli occhi, così tante specie e colori tutte in una volta, una gioia... Su Halloween come per altre feste, trovo che siano un divertimento per i bimbi che però poco o niente sanno della festa in sé. Grazie mille per lo stimolo che trasmetti sempre e a presto 🙏❤️
Possiamo dire che tempi quei tempi? Peccato che oggi quasi nessuno porti più i propri bimbi al cimitero. Io di quelle giornate serberò sempre un ricordo denso, come certe nebbie!, e prezioso per le cose che ho visto, vissuto e imparato. Grazie Giovanna, a presto. A metà novembre ritornerò a bussare nella casella email
Un'altra lettura davvero piacevole e avvincente - concordo con Daniela, si impara sempre qualcosa leggendoti! Una domanda: secondo te potrei utilizzare l'acquafaba al posto dell'albume per fare i Biscotti Fave dei Morti?
Ciao cara Anna, grazie di essere qui. Per rispondere alla tua domanda... a rigor di logica direi di si. In fondo è il sostituto vegano per fare le meringhe e il loro procedimento è simile a quello del biscotto. Ecco, magari metti in freezer ciotola, fruste e acquafaba per 5 minuti prima di montarla. ps: Daniela è autrice di una bella newsletter qui su Substack, si chiama @Orizzonti Buona cucina, Monica
Come sempre le tue newsletter sono speciali e, oltre ad imparare cose che non sapevo, mi fai tornare indietro con la memoria; anche io da bambina facevo il giro dei cimiteri e sentivo molto questa ricorrenza. Grazie
Quanti ricordi che sblocchi cara Monica! Struggente il tuo articolo, mio padre adorava le fave dei morti e non ne conoscevo l’origine (io le odiavo proprio, l’anice non mi piace per niente). I dolci sono una questione seria e da bimba non mi rassegnavo all’idea di un dolcetto che non avesse in buon sapore. Adesso le assaggerei di nuovo, magari senza l’anice!
Grazie Lorenza per esserti fermata a condividere un tuo ricordo. Anche per me da piccola niente fave dei morti che, diciamolo, erano poco invitanti. E lo stesso che peccato che siano scomparsi dai forni locali. E niente, nodo al fazzoletto per il prossimo anno: te ne porto un sacchettino rigorosamente senza anice e tutto per te. Un abbraccio
Ciao Monica, sempre piacevole leggerti: il garbo con cui confronti Ognissanti con Halloween, l'origine comune e caritatevole, la storia ... trovo che sia il modo migliore di parlarne, senza inutili fazioni. Un abbraccio e sempre tanti complimenti
GRAZIEEEE! Hai colto lo spirito della newsletter: conoscere. Tanto più che siamo noi, donne e uomini del nostro tempo, che interpretiamo, cambiamo e diamo nuovo senso alle tradizioni (creature viventi quante altre mai!).
sempre detto che dovremmo conoscerci :)
Chissà, in cucina accadono magie ;-)
Bella da leggere come sempre la newsletter! Anche per me il 1 novembre era giro di cimiteri, ricordo ancora le visite alle lapidi fino alle generazioni dell’Ottocento (concordo con le foto e le pettinature). Questo rituale l’ho sempre visto come qualcosa di solido e sereno, un senso di appartenenza a delle radici. E poi alla fine mi spettava la mia mela rossa caramellata, buonissima. Perché la vita va celebrata, tanto meglio se con lo zucchero.
Monica anche alla fine di questa newsletter mi trovo ad aver ricordato i tempi andati e quelle giornate dei morti a Milano, con una nebbia che a volte ti perdevi all'interno del cimitero Maggiore (Musocco per i milanesi). I vasi pieni di fiori per me bimba erano una gioia per gli occhi, così tante specie e colori tutte in una volta, una gioia... Su Halloween come per altre feste, trovo che siano un divertimento per i bimbi che però poco o niente sanno della festa in sé. Grazie mille per lo stimolo che trasmetti sempre e a presto 🙏❤️
Possiamo dire che tempi quei tempi? Peccato che oggi quasi nessuno porti più i propri bimbi al cimitero. Io di quelle giornate serberò sempre un ricordo denso, come certe nebbie!, e prezioso per le cose che ho visto, vissuto e imparato. Grazie Giovanna, a presto. A metà novembre ritornerò a bussare nella casella email
Un'altra lettura davvero piacevole e avvincente - concordo con Daniela, si impara sempre qualcosa leggendoti! Una domanda: secondo te potrei utilizzare l'acquafaba al posto dell'albume per fare i Biscotti Fave dei Morti?
Ciao cara Anna, grazie di essere qui. Per rispondere alla tua domanda... a rigor di logica direi di si. In fondo è il sostituto vegano per fare le meringhe e il loro procedimento è simile a quello del biscotto. Ecco, magari metti in freezer ciotola, fruste e acquafaba per 5 minuti prima di montarla. ps: Daniela è autrice di una bella newsletter qui su Substack, si chiama @Orizzonti Buona cucina, Monica
Come sempre le tue newsletter sono speciali e, oltre ad imparare cose che non sapevo, mi fai tornare indietro con la memoria; anche io da bambina facevo il giro dei cimiteri e sentivo molto questa ricorrenza. Grazie
Cara Daniela, tu sei speciale. A volte vorrei essere con Argentina, laggiù in Brasile ;-)