Estate e un Anno di Fritto Misto
+ la ricetta della Torta di Pane e come cambia la mia Newsletter
Con la newsletter di oggi, dedicata all’estate, si chiude il nostro primo anno insieme.
Durante questo tempo ho preso confidenza e scoperto quello che può offrire lo strumento della newsletter. Uno spazio che trovo particolarmente adatto per approfondire, condividere, chiacchierare.
Grazie a chi è appena arrivato e a chi mi ha seguita sino a ora.
E prima di entrare nel vivo dell’estate, vorrei condividere alcune novità.
Ho cambiato strumento. Da Mailchimp sono passata a Substack, una piattaforma di scrittori, che mi permette di inviare la newsletter ma anche brevi note, podcast e video.
Le newsletter qui sono simili a un blog: infatti è possibile vedere tutte quelle passate e trovarle in un unico posto. Comodo, vero?
Substack è un po’ motore di ricerca, quindi, se vorrai, ti invito a scoprire altri autori (usa la “lente”). Nella mia homepage ne suggerisco alcuni.
E anche social network. Qui puoi cliccare sul cuore, che poi è un modo per dire “mi piace quello che scrivi” (e grazie a chi o farà). Inoltre, puoi lasciare un commento.
Anzi, ti invito a farlo visto che sono preziosi per farmi sentire il tuo supporto o aprire un dibattito condiviso sull’argomento del momento.
Infine, con l’estate cambierà la frequenza della newsletter.
Riceverai due newsletter al mese, una il primo e una a metà mese.
Grazie per avermi scelto, sono al lavoro per non deluderti e se hai argomenti da suggerire, scrivimi. E, come sempre, passaparola!
Buona lettura, la tua cuoca scrittrice. Monica
PS: lo strumento è nuovo anche per me quindi spero di inviare questa newsletter senza fare pasticci!
Alluvione Emilia-Romagna e ricostruzione
Sono passate poche settimane dall’alluvione che ha colpito Bologna e la Romagna.
Il danno ambientale ed economico di questo evento è grave.
La produzione agricola di una delle aree più importanti per l’economia nazionale impiegherà anni per risollevarsi.
E se tutti hanno già le maniche rimboccate tuttavia, per ricominciare, c’è bisogno di un aiuto.
In molti mi avete scritto per chiedermi di progetti da supportare.
Inizio da qui. Porto alla tua attenzione questa iniziativa di Slow Food Italia che ha compilato una lista di cantine meritevoli ma distrutte. Puoi sostenerli acquistando direttamente da loro: QUI trovi l’elenco.
Prossimamente ti segnalerò altre iniziative e progetti meritevoli.
La ricetta.
Torta di pane e zucchine
Il pane è ORO come spesso ricorda lo chef e filosofo Massimo Bottura.
Anche mia nonna Sara raccontava che del pane, che una volta facevano a casa, non si sprecava nulla. Nemmeno le briciole.
Per riutilizzare il pane diventato troppo secco i metodi erano e sono due: grattugia o un liquido come acqua, latte o brodo.
Il pane grattugiato che portavamo a casa da quella del mio bisnonno Adelmo non è come quello che si compra oggi nella busta di plastica, talmente fine da sembrare polvere.
Quelle briciole erano granelli ruvidi e ogni volta che li facevo scorrere tra le dita della mano sembravano avere corpo e identità. E un buon profumo di pane fatto in casa.
Le torte di pane appartengono alla tradizione della cucina contadina di tante famiglie e altrettante regioni italiane. E anche se la stagione delle zucchine è appena iniziata, ho già iniziato a cucinare piatti familiari e succulenti.
Ad esempio con quelle chiare e panciute ho cucinato delle zucchine ripiene alla Bolognese (la ricetta è sul blog).
Con quelle verde scuro ho fatto la torta di pane.
E come facevano nonna Sara e la mia bisnonna Assunta prima di me, anche io ho usato del pane fatto in casa che era avanzato e ho tritato nel mixer di casa.
Ho accarezzato quei granelli profumati e familiari in una sorta di viaggio della memoria. E come sempre è stato un buon tempo quello che ho trascorso tra vecchi ricordi e ricette di casa.
Questa è quella della famiglia di mia mamma, una famiglia contadina della bassa romagnola.
Note di cucina:
Non c’era spesso occasione di aggiungere lardo o carne.
Considera la possibilità di utilizzare prosciutto crudo o pancetta tritati finemente come una licenza poetica della sottoscritta che tu potrai seguire oppure omettere.Se il pane è secco ma non troppo puoi ridurlo in briciole nel mixer. Diversamente, bagnalo con acqua o latte per ammorbidire poi strizzalo prima di usarlo.
Ricorda di mettere da parte 150 g per il ripieno.Puoi sostituire il prezzemolo con il sapore di un’altra aromatica a tuo piacere.
Ricetta
per 6-8 persone
stampo rotondo, 20 cm
Ingredienti
Base
pane raffermo, 250 g
2 uova normali
Parmigiano Reggiano grattugiato, 10 g
Olio d’oliva, sale q.b.
Ripieno
pane raffermo, 150 g + 2 cucchiai per spolverare la superficie
6 zucchine verdi, circa 300 g
Parmigiano Reggiano grattugiato, 90 g
prezzemolo tritato, 10 g
1 uovo, normale
olio d’oliva, sale, noce moscata, q.b.
facoltativo: prosciutto crudo o pancetta tagliati a dadini, 100 g
Procedimento
Ripieno
Lava le zucchine, elimina le estremità, taglia a pezzi piccoli e cuoci in un tegame con olio d’oliva, sale, noce moscata e prezzemolo a tegame coperto per 10 minuti e senza coperchio per altri 5. Spegni e lascia raffreddare per 15 minuti.
Taglia a dadini molto fini il prosciutto crudo e metti da parte.
In una ciotola unisci e mescola le zucchine con il pane raffermo grattugiato o ammorbidito, sale, olio d’oliva, Parmigiano, uovo.
Se ti piace, aggiungi il prosciutto crudo.
Metti da parte e, nel frattempo, accendi il forno, funzione statica, a 200 gradi.
Base
Impasta insieme gli ingredienti della base.
Fodera con carta forno la teglia e stendi la base formando dei bordi alti circa 1,5 cm.
Versa all’interno il ripieno. Spolvera la superficie con pangrattato.
Inforna, abbassa la temperatura a 180 gradi e cuoci per 40 minuti.
Lascia raffreddare prima di servire con un contorno di stagione.
Servi la torta di pane come aperitivo, antipasto, o come piatto unico accompagnando con un contorno.
Conserva in frigorifero per alcuni giorni. Puoi conservare le fette di torta anche in freezer per un mese.
Le estati volano gli inverni camminano
(Charles M. Schultz)
La mia campagna
I pensieri mi portano a un momento imprecisato della mia vita, sospesa tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Quando l’aria del primo mattino è fresca e profumata e il suo respiro rovente deve ancora prendere forma.
Sono nella campagna emiliano-romagnola che conosco, quella sul confine dove sono nata e cresciuta.
Vedo distese di grano prima verde poi giallo. E una bambina che resta anche ore a guardare le spighe mosse dal vento che sembrano onde del mare.
Rivedo i frutteti, soprattutto pesche e albicocche, vestiti del verde delle foglie e del giallo-arancione dei frutti dolci e profumati. L’incessante ronzio di api operose è musica per le mie orecchie. Quante stagioni ho passato a raccogliere la frutta nel podere dei miei cugini, tra risate e frutti caldi e maturi mangiati appena colti.
C’è il verde argento dei pioppi che accompagnano le strade bianche, quello delicato degli stridoli lungo i fossi. I toni ritornano scuri se volgo lo sguardo ai filari di vite e ai cipressi che, come i pioppi, facevano parte della geografia vegetale della mia terra. Adesso un po’ meno.
Penso anche ai pini e agli ulivi di collina. E ai lecci che sono scomparsi pure quelli.
E quando passeggio tra i ricordi della mia campagna, a un certo punto arrivo nell’orto.
L’orto di giugno offre le primizie estive e le tardive primaverili in un crescendo di sapori, profumi e colori.
All’appello non manca nessuna sfumatura di colore.
Ci sono le zucchine verde chiaro della varietà chiamata bolognese, quelle scure e sottili e le fiorentine che con il loro vestito a righe mi fanno pensare a un forzato d’altri tempi. Spiccano il verde brillante degli ultimi piselli e dei fagiolini, ancora croccanti e dolcissimi.
Rubini accendono le chiome di ciliegi solitari.
A terra, foglie carnose celano il timido rossore degli ultimi fragoloni maturi.
Le lattughe verde chiaro che virano fino al bianco e al rosso magenta punteggiano la terra di soffici nuvolette.
Su tutto regna sovrano il profumo del verde quasi fosforescente del basilico, il primo della stagione.
È lui che annuncia i primi pomodori, dolci e delicati. Peperoni, albicocche tardive, susine, carote, melanzane arrivano prima che l’orto di agosto reclami altro spazio per meloni, angurie e cetrioli, ma anche more e fichi.
Uva e prugne avvisano che il tempo è volato. La campagna di fine estate è calda, silenziosa, colma di profumi densi. I contadini raccolgono nei vasi i sapori dell’estate preparando conserve di pomodoro, frutta sciroppata, mosto, saba, savor, mostarda dolce, giardiniere.
Poi un temporale volta pagina e inizia il racconto di una nuova stagione.
Buona estate, Monica
Saluti
Spero che la newsletter dedicata all’Estate ti sia piaciuta.
La prossima arriverà a metà luglio.
Come incoraggiamento e sostegno al mio lavoro, ti sarò grata se vorrai parlare della mia newsletter con persone che amano leggere e cucinare.
Grazie, Monica
Che bellissima notizia quella della doppia news letter 😍 ti leggo sempre volentieri, mi doni spensieratezza attraverso i ricordi del tuo mondo😘
Ma che bello !!! Mi piace leggerti e ora ti potrò anche "cuorare"
Attendo altre notizie, brava Moni !!!